Work and Travel is a lifetime experience! Il pensiero di Andrea due anni dopo la partenza

Sono passati ormai due anni dalla mia esperienza presso il Parco Nazionale di Yellowstone negli Stati Uniti e mi sono accorto, durante questa quarantena, di non aver mai scritto nulla di pubblico a riguardo se non qualche riflessione personale su svariati post di Instagram. Mi sono sempre limitato a raccontare oralmente ad amici e amiche cosa significa partecipare ad un Work and Travel negli USA. Con grande soddisfazione due ragazzi hanno apprezzato così tanto il mio racconto che nell’estate 2019 sono partiti a loro volta...ma questa è un’altra storia ;)

Credo che Yellowstone sia una delle esperienze più belle che si possano fare nel proprio percorso di crescita e vi garantisco che non è una frase fatta. Purtroppo non molti studenti universitari qui in Italia ne sono a conoscenza e per questo voglio supportare il lavoro che Mondo Insieme svolge con passione e dedizione da anni.

A marzo, subito dopo il colloquio di selezione, ero parecchio euforico e non vedevo l’ora di poter realizzare il mio American Dream. Qualche ora prima del volo, però, mi sentivo agitato e mi chiedevo se fossi stato in grado di gestirmi così lontano da casa per circa quattro mesi, cosa avrei fatto nel Grace Period e tante altre domande.

Salito sull’aereo tutti i dubbi erano svaniti ed insieme ai miei amici e connazionali eravamo pronti e carichi nel cimentarci in questa avventura.

Nonostante qualche problemino tecnico dovuto alle coincidenze dei voli (per arrivare a Yellowstone ne sono necessari tre, altrimenti che avventura sarebbe? :) ) siamo arrivati a Bozeman nel Montana, dove abbiamo trascorso la notte per poi spostarci nel Parco il giorno seguente. Giunti al villaggio di Old Faithful, vuoi per le 9 ore di fuso non ancora smaltite, vuoi per l’ambiente nuovo dove nei pressi del dormitorio capita spesso di imbattersi in un bisonte o un cervo, vuoi per l’altitudine (il villaggio di Old Faithful si trova a più di 2200mt di altezza) eravamo tutti sotto choc.

Una cosa però ci era chiara sin da subito, ovvero che il tempo passato a Yellowstone sarebbe stato unico ed irripetibile...ed è stato proprio così!

Sarò onesto, il lavoro nel parco, specialmente all’inizio, non è privo di difficoltà. Tuttavia, ho imparato molto, sia dal punto di vista pratico che da quello umano (personalmente sono partito come Kitchen Crew Member per poi trasferirmi nel Gift Shop dove, fra le altre cose, ho imparato ad aggiustare le biciclette). Avere a che fare con un personale ed una clientela internazionale, infatti, aiuta ad aprire la mente e a capire l’approccio al lavoro in altri Paesi. Questa skill può tornare molto utile in futuro.

Il lavoro, per quanto richieda impegno e fatica, ovviamente non preclude la possibilità di vivere il parco e il suo ambiente in ogni istante. Infatti nei giorni liberi, ma anche in quelli lavorativi, si possono fare tantissime attività fra le quali escursioni fra gli spettacolari geyser e nella natura, andare in canoa o a cavallo, guidare un motoscafo, assistere ad un rodeo, praticare svariati sport, andare a pescare, fare un tuffo nel fiume, visitare le città limitrofe e tutto questo in compagnia di ragazzi americani ed internazionali.

Se c’è una cosa che non ha prezzo a Yellowstone, sono proprio i rapporti umani. Si ride e si scherza davanti ad un falò o al pub, si guardano le stelle durante le tendate immersi nella natura, ci si diverte nei dormitori e ci si scambia opinioni in sala pranzo. Insomma, ogni momento è buono per instaurare amicizie e perché no, anche qualcosa di più… stando alle parole dei ragazzi americani presenti: “Vivere a Yellowstone è come vivere l’esperienza del college” o ancora meglio “Yellowstone is a lifetime experience”.

Infine, terminato il contratto di lavoro, insieme ad alcuni ragazzi conosciuti al parco siamo partiti per un viaggio memorabile “Coast to Coast”. Abbiamo scelto il nostro itinerario visitando città come San Francisco, Los Angeles, Las Vegas, il Grand Canyon, New York e tante altre.

Se non vi ho convinto con queste parole feel free to contact me, l’esperienza più bella della vostra vita è più vicina di quanto non vi immaginiate.

Andrea Paleari - Work and Travel, Yellowstone, estate 2018

Condividi su