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Una sfida vinta, un obiettivo raggiunto, una nuova me!

Tornata in Italia dopo il suo Anno Scolastico in Canada, Vittoria ci racconta la sua esperienza da Exchange Student. 

"Non ricordo bene come, ma mi sono presto interessata al Canada, alla sua ospitalità e ai suoi spazi infiniti. In poco tempo, mi sono ritrovata a Cold Lake, nello stato di Alberta, posto che mi avrebbe poi ospitato per dieci lunghi mesi. Una scelta che rifarei altre mille volte.

Non nascondo la mia agitazione mista a curiostià quando, scesa dall’aereo , dovevo conoscere la mia famiglia: sono una persona un po’ timida ma piano piano mi sono aperta e mi sono trovata a mio agio con tutta la familgia, con la sorella è stato più facile, ci siamo subito trovate bene. Ero elettrizzata a inizare qualcosa che sognavo da tempo anche se, dopo un paio di mesi, la nostalgia di casa si è fatta un po’ sentire.

Il primo giorno di scuola è stato molto strano per me: provavo diverse emozioni, ero agitata ma allo stesso tempo emozionata ad iniziare quell’avventura, ero anche un po’ spaventata, ma la curiostà prevaleva su tutto il resto.

Durante l’anno ho avuto modo di svolgere delle attività che non avevo mai fatto: festeggiare il Thanksgiving, durante il quale ho assaggiato per la prima volta il famoso tacchino, ho assistito a un serie di rodei e ho avuto modo di vedere diverse partite di hockey e di pallacanestro.

A fine anno scolastico a tutti i ragazzi veniva rilasciato lo Yearbook, l’annuario della scuola, nel quale venivano riporate le foto degli studenti e quelle più significative delle attitivà che erano state svolte durante l’anno. È stata un’emozione grandissima quando anche io mi sono vista far parte di quell’annuario, in quel momento ero davvero una di loro.

L’amicizia durante questo percorso ha avuto un ruolo fondamentale per me e ho capito davvero quanto essere circondata da amici sia importante nella vita. Senza gli amici non ce l’avrei fatta, ho riso tanto con loro ma allo stesso tempo ho versato anche alcune lacrime; ripensandoci non avrei potuto chiedere di meglio.

Assieme facevamo delle cose banali che mi facevano stare bene: mangiare al McDrive ascoltando musica alla radio, andare al lago dopo la scuola prima di tornare a casa, giocare a basket nel campetto, probabilmente cose normali ma sono stati quelli i momenti in cui mi sono sentita veramente parte del gruppo.

Ho avuto modo di confrontarmi con varie culture, le quali avevano abitudini insolite per me, eppure è proprio nella diversità che mi sono trovata a mio agio.

Vorrei ringraziare la mia famiglia che mi ha dato l’opportunità di fare un’esperienza del genere e ringrazio la mia host family con la quale ho condiviso momenti indimenticabili. È strana la vita…un anno fa ero con le lacrime agli occhi perché avevo paura di ciò che avrei trovato, oggi ho le lacrime agli occhi perché ho la nostaliga di ciò che ho lasciato.

Oggi sono una Vittoria nuova: sicura di me, più indipendente, fiera di aver vinto la sfida che mi ero posta e felice di aver raggiunto gli obiettivi prefissati." 

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