Tutto è iniziato quanto ho ricevuto un’e-mail dalla cognata della mia mamma ospitante, Mary. Il messaggio era piuttosto serio: il padre della host mum era morto a Gennaio (2018) e, appena due mesi dopo, suo marito era morto improvvisamente a causa di un infarto. Era evidente che la famiglia aveva bisogno di un’Au Pair per dare una mano con i due bambini. Ci siamo scambiate alcune e-mail e ho deciso, senza esitazione, di aiutare questa famiglia. Subito dopo aver deciso che li avrei aiutati, Mary mi ha chiamata. Il mio inglese era ancora molto scarso quindi quello che ho capito dalla conversazione era “Blah, blah, Neila! Blah, blah, right? Blah blah blah. Ok, see you soon.” L’unica cosa che sono riuscita a dire era “Yes”, “Ok” and “Bye” (io e i bambini ridiamo sempre quando racconto questa storia!). Anche se non sapevo che cosa mi avesse detto durante questa chiamata, ero sicura di poterla aiutare.
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