La sospensione dei visti J, H e L, che ha bloccato centinaia di migliaia di lavoratori internazionali nel corso della pandemia, non era tra le competenze del Presidente Trump e della sua amministrazione ed è quindi stata revocata.
É questa la sentenza del giudice federale Jeffrey S. White di San Francisco sulla causa impugnata dalla NAM (National Association of Manufacturers – Associazione Nazionale dei Produttori) e da svariati enti fortemente impattati dal proclama del 22 giugno contro il DHS (Department of Homeland Security – Dipartimento della Sicurezza Interna degli Stati Uniti).
Da qualche giorno i Consolati Americani hanno ripreso l’emissione di visti J-1 per i partecipanti ai programmi di scambio culturale Au Pair, Internship e Training, e il via libera è stato dato anche agli studenti universitari che, in estate, lavorano nel settore turistico con il programma Summer Work and Travel. Non solo, i lavoratori altamente qualificati potranno richiedere i visti H-1B o i visti L per trasferimenti interaziendali.
Tra le aziende rappresentate meritano una menzione speciale i principali datori di lavoro della Silicon Valley – Microsoft in primis – che richiedono costantemente lavoratori dall’estero per uno scambio di idee, di creatività e di skills fondamentale nelle aziende di alto livello.
Importante vittoria anche per ASSE International e EurAupair Intercultural Child Care Programs, due delle associazioni americane di scambi interculturali studenteschi e di ragazze alla pari più importanti e rinomate nel settore, designate dal Dipartimento di Stato Americano come Sponsor di visti J-1.
“Le restrizioni hanno avuto un forte impatto sugli studenti e sui giovani lavoratori, questa è la prima buona notizia che arriva dopo mesi di speranze”, spiega Livio Ceppi, Presidente di Mondo Insieme (www.mondoinsieme.it), agenzia partner italiana di ASSE International e EurAupair, che ogni anno assiste centinaia di ragazzi nella realizzazione del proprio American Dream, con programmi di studio e lavoro.
“Per i giovani italiani e internazionali potersi confrontare con la cultura americana e formarsi all’interno delle aziende statunitensi è fondamentale. Il Coronavirus non ha bloccato le ambizioni dei giovani d’oggi e gli Stati Uniti continuano ad essere la meta di riferimento per la loro crescita professionale e personale.
A giugno centinaia di studenti Work and Travel hanno dovuto rinunciare alla propria offerta lavorativa tra la California, il Maryland e il Parco Nazionale di Yellowstone, proprio a causa della chiusura dei Consolati. Sono però pronti a partire la prossima estate, e noi non potremmo essere più felici di accompagnarli in questo percorso, soprattutto in questa fase storica senza precedenti”, conclude il Presidente di Mondo Insieme.
Il mondo è cambiato ma non si ferma, e questa sentenza è un inno alla gioia per i tanti giovani che desiderano un’esperienza di lavoro negli USA.
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